"...Il progressive (una volta detto Pop-Rock) era
per noi non solo ascoltare o fare musica, ma anche un modo di vivere, di
convogliare le energie giovanili in qualcosa di costruttivo e comunicativo delle
nostre esigenze interiori, rifiutando di fatto i modelli precostituiti e gli
schemi dei manovratori economici..." (1979)